USO DELLE APPARECCHIATURE RICETRASMITTENTI

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L'utilizzo delle apparecchiature radio e la loro detenzione sono regolate in Italia da numerose leggi, alcune di esse risalgono addirittura agli anni venti. Senza entrare nel merito è opportuno ricordare che chiunque usi un'apparecchiatura radio deve essere autorizzato dal Ministero delle Comunicazione mediante una licenza, come nel caso dei radioamatori, o mediante un'autorizzazione,

come nel caso delle apparecchiature ad uso cosiddetto "civile". Una radio ricetrasmittente genericamente è composta da un corpo centrale che contiene i circuiti di sintonia, ricezione e trasmissione, di un microfono, un altoparlante, un'antenna e un alimentatore. Vi sono anche i portatili, o palmari, che raggruppano in un unico pezzo tutti i componenti appena descritti. Prima di iniziare un collegamento radio bisogna sincerarsi che tutti i "pezzi" siano opportunamente collegati, in caso contrario oltre a rendere impossibile il collegamento radio, si può provocare un grave danno all'apparecchiatura stessa. Rivolgendosi ai neofiti e tralasciando le radio complesse dei radioamatori e dei CB, vi sono alcuni comandi e strumenti che compaiono su tutte le apparecchiature radio in commercio, essi sono:

  • Manopola del volume e di on/off
  • Manopola di sintonia o di canale
  • Manopola di silenziamento o "squelch"
Pulsante di trasmissione PTT ( Pusch To Talck , schiaccia per parlare) Una volta accesa l'apparecchiatura (manopola on/off) e regolato il volume di ascolto necessario, si regolerà il silenziamento fino a scomparsa del rumore di fondo. Per poter effettuare la comunicazione radio è necessario essere sintonizzati sulla stessa frequenza, o sullo stesso canale in uso, pertanto la manopola di sintonia andrà ruotata fino a far comparire il canale o la frequenza desiderata. A questo punto si potrà trasmettere la propria voce premendo il pulsate PPT che normalmente è posto su di un lato del microfono, parlando a breve distanza dallo stesso e rilasciando il PTT immediatamente alla fine della comunicazione. Questa operazione è necessaria in quanto le radiotrasmittenti (a differenza del telefono), sono monodirezionali, cioè durante la ricezione non possono trasmettere e viceversa. Pertanto quando si preme il pulsante PTT si attiva la radio nel modo trasmissione e si inibisce la ricezione. Per far capire al corrispondente che si sta finendo di trasmettere e che si passerà all'ascolto, al termine della comunicazione si pronuncia la parola "passo". Questa operazione, che spesso comporta degli errori nei principianti, è molto più semplice apprenderla mediante prove pratiche che non cercare di spiegarla in questo testo. Il massimo rendimento si ottiene seguendo alcune norme fondamentali: tenersi sempre lontani da muri e da manufatti in metallo, posizionare le antenne in spazi aperti e più in alto possibile. Quando si usano i portatili, non trasmettere con l'apparecchiatura agganciata alla cintura (il rendimento della radio scende dell'80%)

 

PROCEDURE E TERMINOLOGIE DI TRASMISSIONE


Per effettuare una chiamata radio si segue la seguente procedura:

  • Sincerarsi che nessuno stia impegnando la frequenza per evitare di "sovramodulare" ovvero disturbare altre comunicazioni.
  • Rivolgersi al corrispondente chiamandolo con il suo nominativo e indicando il luogo dove si trova.
  • Far seguire il proprio nominativo e il luogo dove ci si trova es. "ATTENZIONE SALA OPERATIVA DEL COMUNE DI FOLLONICA DA SQUADRA BETA IN LOCALITA' CASONE, PASSO".
  • Quando la sala operativa comunale darà il permesso di comunicare si potrà trasmettere il messaggio o la richiesta. Questa procedura è necessaria in quanto la sala operativa potrebbe essere impegnata a ricevere un'altra trasmissione da una località lontano da voi e di conseguenza la vostra apparecchiatura non è in grado di ascoltarla. Appena effettuato il primo collegamento, per verificare la ""bontà dello stesso", si richiede il controllo. Esso consiste nello scambiarsi rispettivamente le condizioni di ricezione: Il QRK (controllo in codice Q), è un dato importantissimo in fase di monitoraggio radio del territorio perchè permette di identificare zone d'ombra delle trasmissioni radio. Si compone di due dati: "RADIO" e "SEGNALE". Il primo è relativo alla comprensibilità della voce ricevuta, il secondo alla forza del segnale misurato da un apposito strumento montato normalmente su apparecchiature radio di qualità ("S"meter). Tralasciando la lettura dello strumento, si può in ogni caso dare un controllo radio secondo questa scala: Tabella della comprensibilità radio
  • RADIO 5 : comprensibilità 100% - forte e chiaro
  • RADIO 4 : comprensibilità 80% - abbastanza comprensibile
  • RADIO 3 : comprensibilità 60% - appena comprensibile
  • RADIO 2 : comprensibilità 40% - comprensibilità a tratti
  • RADIO 1 : comprensibilità 20% - non comprensibile
  • RADIO 0 : assenza di modulazione - non si sente niente
Generalmente le comunicazioni radio vengono effettuate "in chiaro", cioè parlando normalmente, è opportuno comunque sapere che i CB e i radioamatori, insieme ad altri numerosi enti, usano alcuni codici o linguaggi particolari definiti codice Q e codice di sillabazione Nato. Nel primo, ad alcune frasi fatte di uso comune, sono associati dei codici di 3 lettere come ad esempio QTR = orario di trasmissione; QTC = messaggio da trasmettere.
Un operatore occasionale che comunichi via radio con un corrispondente che utilizza questo codice, è opportuno che richieda subito la trasmissione in chiaro per evitare inutili richieste successive di spiegazioni. Il codice Nato di sillabazione, o "Spelling", è invece fondamentale per tutti gli operatori radio, perchè sulle reti di comunicazione transitano messaggi di richiesta di farmaci o nomi complessi. La sillabazione effettuata in maniera corretta permette in questi casi l'assenza di errori che possono essere fatali. Esempio: .."il paziente è stato colpito da ictus (spelling): INDIA, CHARLIE, TANGO, UNIFORM, SIERRA e pertanto deve essere trasportato mediante elicottero".. Con queste brevi note chiaramente non si diventa operatori radio di telecomunicazioni di emergenza, ma sicuramente esse dovrebbero permettere a chiunque, nel malaugurato caso si trovasse in situazione di emergenza e con la disponibilità di una apparecchiatura radio, di lanciare un messaggio di allarme o di richiesta di soccorso.
COMPORTAMENTO DELL'OPERATORE RADIO
Finora sono stati descritti gli aspetti "tecnici" dei collegamenti radio d'emergenza. Occorre aggiungere che colui che invia un messaggio radio non sempre è un semplice esecutore di una richiesta ma, frequentemente, è anche colui che genera il messaggio. I messaggi possono riguardare innumerevoli casistiche, ed è pertanto indispensabile seguire il cosiddetto "Triage delle informazioni", per essere esaurienti, concisi e precisi. Le informazioni inutili, o logorroiche, occupano la frequenza, creano confusione e sono dannose per chi le riceve.
TRIAGE DELLE INFORMAZIONI
Un compito che spesso è affidato a un volontario munito di ricetrasmittente, è quello di "verificare la situazione" ovvero recarsi sul luogo dove è avvenuta l'emergenza per descrivere la reale situazione. La descrizione del sinistro è di estrema importanza per poter avere informazioni precise al fine di inviare i mezzi di soccorso più idonei senza perdite di tempo. Occorre quindi riordinare le idee e trasmettere un messaggio chiaro e conciso, in modo da occupare la frequenza il meno possibile. Tutto ciò si può fare applicando la regola delle "5 W". Where When What Who Why Ovvero DOVE QUANDO COSA CHI COME
Giunti sul luogo del sinistro: -

 

  • Memorizzare l'indirizzo (Comune, frazione, via, numero civico, strada statale, provinciale, comunale ecc.), prestare attenzione anche ai particolari salienti della zona e della sede stradale(ponticelli, fossi, chiesette ecc.)
  • Capire il tipo di sinistro (terremoto, alluvione, crollo, incidente stradale) ed individuare le conseguenze (dispersi, annegati, feriti).
  • Controllare se vi sono pericoli collaterali (spandimenti di liquido infiammabile, tossico, cavi di corrente elettrica scoperti, materiale con il simbolo della radioattività.
  • Pianificare il percorso più semplice per gli eventuali aiuti, tenendo presente le dimensioni dei mezzi di soccorso quali autopompe, autoscale, autogrù. Con il quadro della situazione perfettamente nella mente, si può iniziare a trasmettere il primo messaggio di soccorso che contenga solo le informazioni secondo la regola descritta precedentemente. Ogni altra informazione DEVE essere ritenuta inutile per la trasmissione del primo messaggio pertanto non deve essere riferita

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